Torna a NEWS

Paraguay: storia di contadini che diventano piccoli “imprenditori”

Se dovessimo parlare di una “agroindustria” in un Paese industrializzato, probabilmente ci verrebbe in mente una struttura grande, coordinata, dove lavorano diverse persone con diverse mansioni, capannoni, mezzi agricoli e uffici.
Così non è per l’Agroindustria Giuseppe Politi a Misiones, Paraguay. Qui “agroindustria” è una struttura piccola: un capannone con alcuni attrezzi, una serra, uno spazio dato in uso ai soci. Qui i soci coltivano piccolissime parcelle e, se non si fossero messi insieme, non avrebbero avuto la forza per vendere i loro prodotti. Ma il valore di questa struttura va oltre: in un territorio dove i contadini hanno grosse difficoltà, questo percorso significa cooperare. E’ un centro strategico, dove si impara a lavorare in squadra, si condividono esperienze , idee e perplessità; qui esiste un obiettivo condiviso: dare valore al proprio lavoro e creare un legame diretto con il consumatore.

Nata con il contributo di ASeS nel 2015, in collaborazione con una Cooperativa di Produttori già esistente, l’Agroindustria fu intitolata a Giuseppe Politi, storico presidente della CIA, a quel tempo presidente di ASeS, scomparso prematuramente. La struttura nasce con l’intento di trasformare e organizzare filiere locali — frutta, erbe, ortaggi. E’ è stata pensata per dare autonomia ai piccoli agricoltori: prezzi decisi da loro, tempi decisi da loro, qualità in mano loro. Un dettaglio non di poco conto in un mondo dove gli intermediari comprimono margini e libertà.

Da lì il passo successivo è stato la nascita del Mercatino Rurale che si tiene, una o due volte al mese, nella Piazza Centrale di San Juan Bautista, concessa dal Municipio locale. È la conseguenza diretta del lavoro della cooperativa: la trasformazione e l’organizzazione della filiera rendono possibile la vendita diretta in piazza, dove la comunità incontra i produttori e li riconosce per nome, per storia, per prodotto.

Con il tempo, le edizioni sono state oltre 300: un traguardo che racconta la costanza di un progetto che ha fidelizzato i clienti e dato continuità di reddito ai contadini. Già nel primo anno, l’unione tra agroindustria e mercato aveva migliorato la vita di oltre 350 famiglie. Oggi quei piccoli agricoltori sono diventati piccoli imprenditori: imprenditori del loro tempo, del loro prodotto, delle loro scelte. Hanno strumenti, processi, una rete che permette loro di camminare con le proprie gambe. In questo quadro, ASeS rimane presente solo come aiuto e supporto quando necessario: perché questo è l’obiettivo primario di ASeS — aiutare perché poi possano andare avanti da soli.
E la piazza centrale non è un dettaglio decorativo: è il simbolo di tutto questo. Lì, il cibo sano incontra le persone; il lavoro di squadra genera fiducia, apre conversazioni sul futuro delle attività, della società, della vita in comune. Oltre l’aspetto agricolo, il fatto di stare insieme produce comunità — e una comunità capace di decidere il proprio domani

Condividi questo post

Torna a NEWS
Ases
Panoramica privacy

Questo sito Web utilizza i cookie per consentirci di offrirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito web trovi più interessanti e utili.

Per ulteriori informazioni scarica l'informativa al seguente link