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Prende il via “l’alleanza” tra Fao e Premi Nobel per la Pace e la Sicurezza alimentare

La conferenza oggi nella sede dell’Organizzazione a Roma: la delegazione della Cia presente per testimoniare il contributo primario dell’agricoltura per sconfiggere la fame nel mondo e garantire rapporti sociali basati sulla pace e la solidarietà.

Lanciare “un’alleanza” tra Fao e premi Nobel per la Pace e la Sicurezza alimentare: questo l’obiettivo della conferenza che ha tenuto oggi a Roma l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura. Presente e folta la delegazione della Cia-Agricoltori Italiani, per testimoniare il fondamentale contributo della produzione agricola alla sicurezza alimentare e a garantire rapporti sociali basati sulla pace e la solidarietà.

D’altra parte, come indicato dal direttore generale della Fao Josè Graziano Da Silva, che ha introdotto la conferenza, “non può esserci sicurezza alimentare senza pace e non può esserci pace senza sicurezza alimentare. Quindi liberare il mondo dalla fame è fondamentale per mantenere la pace”.

Tanti gli ospiti illustri presenti alla conferenza Fao. Primo fra tutti Muhammad Yunus, premio Nobel per la Pace 2006 per la creazione di strumenti di microcredito e microfinanza per lo sviluppo economico nei Paesi poveri. “E’ una vergogna che ancora non riusciamo a risolvere il problema della fame nel mondo -ha detto-. Dobbiamo ridisegnare le istituzioni, che finora hanno fallito, dobbiamo creare business sociale in agricoltura, rendere semplice per tutti ottenere un prestito per aprire un’attività con cui avere reddito sufficiente per acquistare cibo. Dobbiamo convincere le nuove generazioni che non sono ‘job-seekers’ ma ‘job-creators’, ovvero imprenditori. Dobbiamo creare un’alleanza concreta per trasformare l’economia rurale e agricola, in primis nei Paesi del Sud del mondo. Con un fine che è riassumibile in tre zero: zero fame, zero povertà, zero disoccupazione”.

Presente anche Oscar Arias Sanchez, ex presidente del Costa Rica, premio Nobel 1987 per il suo lavoro per la pace in America centrale: “La guerra dell’uomo contro l’uomo distrugge la natura umana -ha affermato nel suo intervento-. La forza militare è il peggiore inquinamento della terra. La violenza uccide poco a poco l’umanità e l’ambiente, lascia il deserto dove c’era terra, cibo, vita”.

Forte anche il discorso di Tawakkul Karman, premio Nobel 2011 per la lotta in favore della sicurezza delle donne e del loro diritto a partecipare al processo di pace: “Abbiamo bisogno di una globalizzazione reale con benefici per tutti e non soltanto per pochi -ha spiegato-. Dobbiamo lavorare per garantire i diritti umani di base, l’accesso all’acqua e al cibo. E’ un impegno morale. Questa è la vera giustizia. I governi e le multinazionali dovrebbero impegnarsi molto di più per realizzare programmi di lotta alla povertà e alla fame”. Anche perché “quando si combatte contro la povertà si combatte alla radice il terrorismo. La pace è impossibile senza sicurezza alimentare. Occorre lavorare per creare processi economici di sradicamento della povertà. Non può esserci pace senza giustizia. Non può esserci giustizia finché le persone continuano a morire di fame”.

Hanno partecipato alla discussione anche i premi Nobel Betty Williams e (in video) Kofi Annan.

 

Articolo originale: http://goo.gl/CVd0Fp

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