Agricoltura sociale, rete e comunità: con “Colti.VI.Amo” i sorrisi diventano il raccolto più prezioso
Siamo tornati a salutare i ragazzi della Fondazione T.I.A.M.O. a Viareggio, partner del progetto “Colti.VI.Amo”, perché i loro sorrisi rappresentano la migliore ricompensa per l’impegno quotidiano di chi crede nell’agricoltura sociale come strumento di inclusione. La loro voglia di partecipare, di condividere esperienze e di mettersi in gioco è contagiosa e, in molti casi, supera la nostra stessa motivazione.
In questi mesi li abbiamo visti crescere, sperimentare e affrontare attività diverse: dall’onoterapia guidata dalla dottoressa Angela Zanno, che trasforma il rapporto con gli asinelli in occasione di cura e relazione, ai momenti di canto-terapia, fino al lavoro agricolo nei campi della Fondazione. Ogni esperienza diventa un tassello di un percorso che unisce benessere personale, socializzazione e legami autentici.



L’agricoltura sociale non è soltanto una pratica innovativa: è un modo di costruire comunità. Significa riconoscere che nessuno è veramente “diverso”, perché la diversità appartiene a tutti noi. È imparare che le emozioni dei ragazzi sono anche le nostre, e che il loro entusiasmo nel partecipare è il segno concreto di quanto inclusione e solidarietà possano incidere sulla vita di una persona e, di riflesso, sull’intera società.
Fare rete, in questo contesto, diventa essenziale. La collaborazione tra Fondazione T.I.A.M.O., ASeS – Agricoltori, Solidarietà e Sviluppo e CIA Toscana Nord dimostra come il lavoro comune possa generare opportunità e valori condivisi. Coltivare un orto, prendersi cura degli animali o intonare un canto insieme non sono attività marginali: sono esperienze capaci di insegnare che la comunità si costruisce con piccoli gesti quotidiani, con l’ascolto reciproco e con la certezza che l’inclusione non è un traguardo, ma un cammino da percorrere insieme.
In questo senso, i ragazzi del progetto “Colti.Vi.Amo” sono veri protagonisti: con la loro autenticità ci ricordano che il raccolto più prezioso non è fatto di ortaggi o prodotti agricoli, ma di relazioni, sorrisi e senso di appartenenza.