Quando la terra cambia il destino: dieci anni di agricoltura sociale a Misiones
Dove prima c’erano mani invisibili e persone senza voce, oggi ci sono piccoli agricoltori che decidono del proprio tempo, del proprio lavoro, del proprio futuro. A Misiones, in Paraguay, l’Agroindustria “Giuseppe Politi” festeggia dieci anni. Non è solo un anniversario: è la dimostrazione concreta che l’agricoltura sociale, se costruita dal basso e accompagnata con cura, può cambiare davvero le cose.
Nel 2015, ASeS ha gettato un seme importante. Un progetto pensato per sostenere 40 famiglie contadine vulnerabili, offrendo loro non semplici aiuti, ma formazione agricola, sostegno economico e inserimento produttivo. ASeS ha gestito fin dall’inizio il coordinamento, la parte tecnica e la commercializzazione dei prodotti. L’obiettivo era chiaro: costruire autonomia economica e dare “visibilità” a chi, fino ad allora, era stato escluso dal sistema produttivo.
Oggi quel seme è diventato un sistema rurale autonomo, guidato dall’Associazione dei Produttori di Frutta ed Erbe Officinali di Misiones. I piccoli coltivatori, un tempo senza identità, sono ora piccolo imprenditori. Coltivano frutto della passione, erbe aromatiche, verdure e peperoncino piccante, ingrediente locale che trova nuova vita nel tipico “Chorizo”, salame paraguaiano molto amato.



Il cuore dell’iniziativa è il centro agroalimentare rurale, dove si lavora, si trasforma e si conserva il raccolto. Accanto a questo, una parcella dimostrativa e didattica funge da laboratorio agricolo a cielo aperto, dove si sperimentano tecniche nuove e si trasmettono saperi tra pari.
Ma il vero motore sociale del progetto è il mercato rurale, arrivato oggi all’edizione n. 248: ogni 15-20 giorni, produttori e consumatori si incontrano, si riconoscono, si sostengono. È la filiera corta che accorcia anche le distanze sociali, rafforzando l’identità comunitaria.
Negli anni, anche le istituzioni locali hanno riconosciuto il valore di questo progetto, affiancandosi ai produttori nel percorso. Un riconoscimento importante, che testimonia la forza generativa di un modello replicabile, sostenibile e davvero inclusivo.
Dove molti progetti simili si sono spenti, l’Agroindustria “Giuseppe Politi” continua a vivere, crescere, innovare. Non è solo un esempio virtuoso: è una storia di riscatto, radicamento e futuro condiviso, costruita con il lavoro della terra e la forza della cooperazione.