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L’unità di trasformazione dei prodotti agricoli di Niayes, una base per l’autonomia finanziaria e la leadership delle donne

Senegal- In occasione delle celebrazioni dell’8 marzo, Giornata internazionale delle donne, un bilancio sull’attuazione degli impegni per il rispetto dei diritti delle donne in Senegal

di Mariama Badji, Responsabile comunicazione Ases

Ringraziamo l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo che ci ha fornito il seguente articolo

Voci dal campo

Ogni Paese dovrà fare il punto sui progressi compiuti, identificando i divari da colmare e aggiornando le priorità d’azione, tenendo conto dei cambiamenti sperimentati e osservati. Per questo, servirà fare riferimento alle linee guida e agli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, prestando particolare attenzione alle conseguenze economiche e sociali del Covid-19, nonché alle ripercussioni del cambiamento climatico sulla vita dei gruppi sociali più vulnerabili, tra cui le donne, in particolare nel mondo rurale.

In Senegal l’agricoltura resta una componente importante dell’economia del Paese, con una manodopera prevalentemente femminile. Come accade per altri Stati del Sahel, è soggetta all’impatto delle diverse crisi globali e del cambiamento climatico che aggravano i fenomeni della malnutrizione e dell’insicurezza alimentare, nonché l’accesso ai fattori produttivi, soprattutto a beni e servizi, acqua, cure sanitarie e ad un ambiente sano.

Si tratta di sfide fondamentali che richiedono, da parte degli attori di sviluppo, azioni costanti volte all’adozione e all’attuazione di piani e programmi efficaci e sostenibili che rispondano ai bisogni delle comunità in un approccio basato sui principi di inclusione, equità e partecipazione. Allo stesso tempo, la necessità di collaborazioni strategiche e operative che possano favorire una sinergia di azioni e la complementarità tra le diverse categorie di attori dello sviluppo è una condizione indispensabile per colmare i divari, migliorare l’efficienza e non “lasciare indietro nessuno”.

Sta proprio in questo l’importanza del progetto Social business e sviluppo della filiera agro-industriale nella regione di Thiès (Sb-Agroin), finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics) e implementato da Ases. Un progetto che riunisce diverse competenze a beneficio dei piccoli produttori della zona di Niayes, tra cui molte donne, nell’ambito di un processo di potenziamento delle capacità a più livelli, sotto la direzione di una responsabile di progetto competente e impegnata.

Lavoratrici agricole senegalesi in un campo. © Ases

Le attività realizzate hanno come obiettivo il miglioramento delle prestazioni degli attori beneficiari, l’acquisizione di competenze tecniche e gestionali, l’autonomizzazione in materia di sementi per l’aumento delle produzioni e il miglioramento della qualità, con buone prospettive di incremento del reddito. Ad oggi, la costruzione dell’unità di trasformazione dei prodotti agricoli è stata completata e rappresenta un impianto di grande valore, un vero tesoro auspicato e atteso, comprensivo di un dispositivo autonomo per l’approvvigionamento idrico e di un impianto fotovoltaico.

Le coltivatrici beneficiarie affermano che il progetto Sb-Agroin ha consentito di creare le condizioni per migliorare le loro competenze nel settore agricolo, ma anche di sostenerle nella loro volontà di lavorare e produrre. Il progetto ha permesso alle donne non solo di poter sostenere le proprie famiglie ma, soprattutto, di prendere coscienza nell’essere le vere protagoniste del cambiamento, svolgendo un ruolo fondamentale nello sviluppo del territorio, garantendo così un’eredità ai propri figli.

L’unità di trasformazione ha consentito di far fronte alle perdite legate alle produzioni invendute e garantito le condizioni materiali di fabbricazione di prodotti derivati, favorendo inoltre la diversificazione dell’alimentazione. Rappresenterà inoltre un mezzo strategico e operativo per migliorare le condizioni di stoccaggio. Permetterà inoltre di incoraggiare e agevolare delle sessioni di formazione teorica e pratica, fornendo i materiali necessari alle persone – risorsa esperte (soprattutto donne), figure chiave del progetto.

Questa unità, un’infrastruttura tecnicamente realizzata da una donna, gestita da donne, sostenuta da gruppi di donne e a beneficio delle donne, simboleggia anche una nicchia preziosa, un centro di risorse per polarizzare attività imprenditoriali il cui impatto sarà decisivo per l’alimentazione, sotto settore vitale per la vita quotidiana della popolazione.

© Ases

In termini d’innovazione e promozione di nuovi obiettivi, la vasta gamma di attività di questa unità trarrebbe sicuramente beneficio ad integrare la lotta alla disparità tra uomini e donne nell’accesso alla tecnologia digitale, poiché andrebbe a sostenere la difesa dei diritti delle donne, aiutandole a fronteggiare le loro vulnerabilità socio-economiche. Questa potrebbe essere un’ottima opzione per sostenere le donne nella vita quotidiana della loro località, rafforzando la loro partecipazione e la loro leadership nell’ambito del processo di sviluppo locale, in tutte le sue diverse sfaccettature.

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