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Strategia per le Green Community

La sfida del cambiamento passa attraverso l’elaborazione di nuovi modelli di coesione territoriale, attenti alle peculiarità locali, che riescano a coniugare gli interessi delle aree urbane e delle aree rurali in una prospettiva di sostenibilità di lungo periodo. Le aree urbane e rurali sono, infatti, unite da un legame funzionale d’interdipendenza che in passato collegava interessi contrapposti, ma che oggi è possibile e più utile che si configuri come relazione di cooperazione rispetto ai comuni obiettivi di sviluppo sostenibile (Commissione Europea, 2009). Per disegnare politiche place-based di rigenerazione risulta, quindi, necessario analizzare sistemi territoriali nel loro complesso.

La nostra proposta progettuale mira ad individuare interventi ad alto impatto economico, sociale ed ambientale (all’insegna della sostenibilità ESG – Environment, Social, Governance), creando un approccio per la rigenerazione dei borghi rurali e montani in grado di affrontare la complessità dei fenomeni endogeni ed esogeni che li colpiscono

Idea Progettuale

L’idea nasce come progetto integrato, in grado di rispondere in modo innovativo alle molteplici e sempre nuove sfide che interessano i territori, a partire dalla complessità delle tematiche legate allo sviluppo economico, alla sostenibilità ambientale e sociale, alla coesione delle comunità, al ripopolamento delle aree interne, alla rigenerazione urbana e locale .

L’obiettivo progettuale è diffondere e consolidare un modello pilota di investimenti a impatto sociale, a partire da quello già realizzato in Toscana: partendo dalla rigenerazione del patrimonio immobiliare pubblico in disuso, si intende “trasformare il sociale in motore di sviluppo economico”. Uno sviluppo in cui il sociale è concepito non in termini di assistenzialismo, ma di occasione per creare ricchezza per una comunità, all’insegna della sostenibilità ESG (economica, sociale, istituzionale).

Il punto di partenza è lo sviluppo di un modello innovativo di inclusione e residenzialità per gli anziani, che costituiscono una percentuale considerevole della popolazione, non solo italiana, e in crescita progressiva. Meritano, pertanto, politiche ad hoc innovative, che smettano, da un lato, di scaricare sulle famiglie le problematiche che la terza età comporta, e, dall’altro, di stipulare convenzioni con imprese private che traggono profitti con le RSA. In attesa che quelle politiche vengano approvate e avviate a livello nazionale, il progetto comincia a sperimentarle sui territori: attraverso il recupero di immobili nei borghi rurali e montani d’Italia verrà costruita una modalità abitativa che faccia sentire l’anziano non più solo ma in comunità, non inattivo ma coinvolto in attività, secondo modelli già sperimentati in altri Paesi. Non si tratta di inventare nulla, ma di dare attuazione e sistematizzazione a buone pratiche esistenti. Nel progetto, l’attenzione all’anziano (e dunque al sociale) diventa la leva per uno sviluppo anche economico del borgo, all’insegna della sostenibilità ESG e della valorizzazione delle risorse naturali e umane locali (Social- Green Communities). Ciò consente di generare anche nuove identità di luogo. Il modello sperimentale sarà applicato a tre diversi borghi in Italia (idealmente, uno nel Nord, uno al Centro e uno nel Sud del Paese) in modo da costruire una nuova policy di sistema attraverso un percorso al contempo sartoriale- ovvero basato sulle specificità di ciascun sistema territoriale (place based approach) e standardizzato. La strategia di progettazione è basata sul coinvolgimento attivo degli Enti Locali e delle loro associazioni, delle comunità e degli attori locali e mira alla creazione di sperimentazioni pilota che saranno soggette ad un continuo monitoraggio e valutazione degli impatti.

La proposta progettuale intende contribuire alla “Strategia per le Green Community” adottata con la Legge 221/2015, che identifica le Green Communities quali uno degli strumenti principali rispetto agli obiettivi di transizione ecologica e sviluppo sostenibile in Italia. Inoltre, le Green Communities sono state recentemente inserite nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) con una dotazione finanziaria di 140 milioni di euro.

Al centro delle Green Communities risiede il valore delle comunità rurali e montane, delle risorse naturali e umane di cui dispongono e dei benefici reciproci che si possono generare dalla creazione di relazioni paritarie con le comunità urbane e metropolitane per l’elaborazione di piani di co-sviluppo sostenibile riguardanti:

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1) La gestione integrata del patrimonio agro-forestale e della biodiversità e la certificazione della filiera del legno;

2) La produzione di energia da fonti rinnovabili locali e l’efficientamento energetico

3) Lo sviluppo di un turismo sostenibile capace di valorizzare le produzioni e tradizioni locali;

4) La riqualificazione del patrimonio edilizio e la costruzione di infrastrutture.

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