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Percorsi per garantire la parità di genere, la sicurezza alimentare e per progetti di lotta alla povertà.

Tornare a dare valore alla terra per contribuire a sanare alcune delle piaghe che affliggono sempre di più l’umanità, come la povertà e la fame, le disuguaglianze sociali e le disparità di genere. Questo il filo conduttore del convegno, in webinar, organizzato da ASeS, la Ong di Cia-Agricoltori Italiani che ha chiamato a confronto istituzioni e terzo settore, sulla centralità dell’agricoltura – dimostratasi strategica durante il lockdown – in progetti inclusivi per la lotta alle disparità e a difesa della sicurezza alimentare. Testimonianze importanti, in tal senso, quelle portate all’incontro online da Teresa Martinez, ministra dell’Infanzia del Paraguay e da Arlete José Macuacùa Felimone, dirigente dei Servizi Distrettuali delle Attività Economiche del distretto di Manhiça-Maputu.

Per ASeS-Cia si è trattato di un appuntamento significativo, arrivato a rilanciare e consolidare il senso delle tre giornate internazionali, quella odierna dedicata dall’Onu alle donne rurali, quella dell’alimentazione (16 ottobre) e di lotta alla povertà (17 ottobre), temi e obiettivi nel Dna di ASeS-Cia da sempre impegnata nella cooperazione internazionale e in iniziative di agricoltura sociale.

Negli ultimi 5 anni, ha evidenziato ASeS-Cia ricordando i dati Unicef, decine di milioni di individui hanno raggiunto la sottoalimentazione e sono aumentati i Paesi che devono affrontare gravi forme di  malnutrizione. Solo nel 2019 sono stati oltre 690 milioni coloro che hanno sofferto la fame. Inoltre, a causa di un reddito molto basso, arrivano a 2 miliardi le persone che non hanno accesso a una dieta sana o nutriente. Una realtà drammatica, aggravata dall’impatto del Covid e dalla conseguente contrazione dei consumi e dei redditi, tanto che oggi circa l’8% della popolazione mondiale è a rischio povertà estrema.

Secondo ASeS-Cia è, dunque, urgente intervenire per individuare strumenti e modalità in grado di agevolare e rafforzare il contributo delle risorse provenienti dal settore agricolo, al fine di sviluppare modelli sociali a tutela dei diritti e della parità di genere non solo nei paesi a basso reddito dove la Ong ha sedi, ma anche in Italia. In particolare, l’attenzione al mondo femminile e il sostegno all’emancipazione delle donne sono fondamentali – come confermato anche dalla Manhiça-Maputu, ministra dell’Infanzia e dalla direttrice dei Servizi Distrettuali e dall’azione di ASeS – nel processo di costruzione di una società più equa che riconosca il valore delle donne sul lavoro e nella vita, e metta al centro le persone senza distinzione di sesso, religione, etnia e disabilità. Nei Paesi in via di sviluppo ce n’è un estremo bisogno e le donne rappresentano il vero motore dello sviluppo socioeconomico locale, occupandosi della famiglia e della casa, dei figli e degli anziani, e sono quasi sempre anche lavoratrici agricole.

“Sono certa -ha dichiarato la presidente ASeS-Cia, Cinzia Pagni- che con i nostri progetti, in Italia e all’estero, possano contribuire fattivamente, soprattutto nell’attuale fase emergenziale, allo sviluppo di maggiore equità e inclusione sociale. In questi difficilissimi mesi abbiamo creduto fermamente nella necessità di riportare al centro la terra, i suoi frutti e le opportunità che da questa possono arrivare. Ci sentiamo sempre di più chiamati a sostenere chi è in difficoltà e pronti -ha concluso Pagni- a lavorare nel mondo per una reale sostenibilità socioeconomica”.

            “La giornata internazionale delle donne rurali va colta quest’anno come una grande sfida -ha detto la presidente nazionale di Donne in Campo-Cia, Pina Terenzi-. Sappiamo quanto il loro contributo sia stato cruciale nella storia e come l’imprenditorialità e la creatività femminile abbia dato linfa vitale all’agricoltura. La crisi da pandemia che stiamo vivendo, può essere affrontata come un’opportunità per diffondere una maggiore consapevolezza sul ruolo delle donne nella società. In questo le agricoltrici possono essere valide testimoni”.

            “Dobbiamo essere protagonisti della transizione verde europea e l’agricoltura più di qualsiasi altro settore -ha dichiarato il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino- è conscia delle priorità per una reale sostenibilità economica, sociale e ambientale. Tra queste la garanzia di cibo sano e di qualità di per tutti. Abbiamo dimostrato di saper affrontare l’emergenza, ora è fondamentale promuovere il confronto dalle aree interne d’Italia fino a Bruxelles perché le risorse a disposizione vadano nella giusta direzione”.

Nel corso del webinar sono intervenute: Susanna Cenni, vicepresidente Commissione Agricoltura della Camera dei deputati; Ilaria Signoriello, viceportavoce Forum nazionale Agricoltura sociale e Silvia Stilli, portavoce AOI.

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