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Le buone pratiche agricole e la sicurezza alimentare per un futuro di speranza

Sarà un anno ricco di iniziative e percorsi formativi quello che ASeS si appresta ad affrontare in Mozambico nell’area di Maputo dove opera. Si tratta di una zona povera dove la popolazione vive con un reddito praticamente inesistente e dove la terribile piaga della malnutrizione è, insieme alla mancanza di accesso a un sistema sanitario adeguato, una delle cause principali di morte. In questi giorni grazie all’operato del collaboratore Daniele Gallo, in occasione di una grande festa all’aperto, è stata inaugurata l’avvio delle attività del 2020.

Come prima cosa si è assistito al passaggio delle consegne dei compiti tra le beneficiare del 2019 e le “protagoniste” di quest’anno.Tanti gli impegni che ASeS si è assunta in questo angolo di mondo perché, come sempre quando si cerca di garantire un percorso utile a popoli che hanno bisogno di uno sviluppo economico ma anche sociale, i fronti sui quali operare sono molteplici. Attività diverse che si incontrano e si intrecciano e questo per garantire un futuro di speranza, di dignità e di diritti. Fondamentale è dunque partire proprio dalla terra per arrivare ad un miglioramento ambientale in ambito agricolo ed economico e per consolidare il ruolo di questi agricoltori al fine di garantire quella forza per avere voce nelle scelte socio-politiche territoriali.

Partiranno a breve i corsi di introduzione agli strumenti e alle tecniche per migliorare le attività di produzione; saranno sviluppati concetti di gestione agronomica basati sull’osservazione e la risposta alle variazioni che esistono all’interno di aree coltivate, e questo in funzione dei danni causati dai cambiamenti climatici che stanno mettendo a rischio il fragile e vulnerabile settore primario. Il passo successivo sarà l’applicazione di tutte quelle azioni mirate all’ottimizzazione della gestione dei territori coltivati e una panoramica sulle potenzialità degli stessi. Tutto ciò per arrivare, sfruttando i mezzi disponibili, a migliorare la produttività in termini di sostenibilità, di tempo, di qualità e possibilmente di costi.

A questi percorsi prettamente “tecnici” saranno affiancati anche momenti formativi dedicati alla sicurezza alimentare, per avviare un processo che garantisca una quantità sufficiente di cibo genuino alle famiglie e ai pazienti, molti dei quali sono sieropositivi,  dell’ospedale di Xinavane (distretto di Manhica nella provincia di Maputo) . Fondamentale sarà il costante coinvolgimento della popolazione locale, per questo ogni intervento non può non tenere in considerazione fattori come la resilienza dei cittadini, il clima e la posizione geografica. Per arrivare a consolidare quelli che sono gli intenti,  basilare è stata la scelta di cooperare non solo con gli agricoltori locali, offrendo nozioni sulle tecniche migliori per la coltivazione, sulle sementi, i fertilizzanti, l’allevamento e la conservazione degli alimenti, ma anche con una nutrizionista del luogo e con i dirigenti dell’ospedale.

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