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Una nuova aula per una migliore scolarizzazione

Come accade nella maggior parte delle zone rurali del Senegal la marginalità e la povertà sono i principali motivi di abbandono dei luoghi di residenza nella speranza di condizioni migliori in aree urbanizzate. Come Ong da una parte ci stiamo impegnando, attraverso progetti di agricoltura sociale, ad accompagnare gli agricoltori locali in percorsi di emancipazione relativamente alle buone e sostenibili tecniche agricole e la lavorazione dei prodotti fino ad arrivare alla commercializzazione degli stessi, dall’altra cooperiamo con le locali istituzioni per sostenere quei percorsi necessari a garantire conoscenze e capacità individuali.

Consapevoli che non vi può essere un futuro di dignità e di diritti senza una crescita delle persone, ci siamo impegnati nella costruzione di una nuova aula che andrà ad arricchire la scuola  di Keur Yakham ( Thiés ) e questo per favorire una migliore alfabetizzazione dei giovani del villaggio. Intervistato da noi, il sig Faye, rappresentante dell’Equipe Pedagogica della scuola, ci aveva illustrato un quadro poco edificante sottolineando come la mancanza di un numero idoneo di aule atte ad ospitare tutti gli alunni fosse una della tante difficoltà. Classi sovraffollante rallentano e impediscono una buona scolarizzazione. Con fondi propri ASeS si è dunque impegnata per colmare questo gap,  sapendo che si tratta di un intervento importante ma limitato perchè  molto c’è ancora da fare.

Come riferito dal rappresentante dell’Equipe le difficoltà sono rappresentante anche dal cattivo stato in cui si trovano le altre aule, dalla  mancanza di vere recinzioni che garantiscono la sicurezza degli studenti,  finestre piccole e l’assenza di porte. Questi sono solo alcuni  dei problemi legati alla scuola e all’istruzione di questo villaggio  poiché il vero nocciolo della questione è che questa opportunità è preclusa a quanti non hanno un reddito familiare adeguato. Non sono pochi infatti i bambini costretti ad abbandonare la scuola per mancanza di mezzi da parte dei genitori poveri che non possono garantire le condizioni di studio. Serve lavorare su più fronti dunque per dare una prospettiva al paese e alle future generazioni; è necessario attivare uno sviluppo economico coerente con i principi di sostenibilità ed equità sociale.  La nostra presenza in Senegal e i progetti che stiamo sostenendo mirano proprio a questo: produrre reddito aggiuntivo per le famiglie beneficiarie e rafforzare il ruolo sociale degli agricoltori, soprattutto delle donne costrette non raramente a farsi carico di tutta la famiglia  con quanto guadagnano nei campi. 

L’intento è di invertire e appianare i fattori che determinano la propensione all’emigrazione dai piccoli villaggi rurali a minor capacità economica. L’abbandono della terra è una questione da non sottovalutare  perché se questo processo non sarà arrestato, garantendo a chi vive nei villaggi una equa redistribuzione del reddito oltre a beni e servizi come la possibilità di poter accedere alla scolarizzazione e alla formazione dei più giovani, il rischio è che le popolazioni rurali che si trasferiscono saranno destinate ad aumentare i ranghi dei poveri ed emarginati cittadini urbani. 

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