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Dal Senegal il racconto di Emanuele: l’impegno per dare delle opportunità a chi ne ha meno.

Dal Senegal il racconto di Emanuele: l’impegno per dare delle opportunità a chi ne ha meno

 Raccogliamo e pubblichiamo integralmente la lettera pervenutaci da Emanuele, un ingenere determiato a fare il possibile per aiutare chi è meno fortunato. La sua è stata una visita in Senegal dove ASeS ha una sua sede e dove oramai operiamo con successo grazie ai rapporti con la locale popolazione ma anche con le istituzioni locali. Il nostro obiettivo come sempre e conformemente alla nostra missione è quello di co-operare con i territorio di riferimento sempre nel rispetto delle culture e delle tradizioni, non siamo insegnanti ma solo ospiti che cercano di fornire e trasferire la nostra esperienza in tema di agricoltura e sviluppo etico.

 

 

 

 

Sono Emanuele,  un ingegnere italiano con una grande passione per i temi legati allo sviluppo di quei paesi che comunemente chiamiamo del “ terzo mondo”. Per formazione mi occupo di acqua, questa risorsa tanto preziosa quanto fragile, questo bene al quale ancora molti popoli purtroppo non hanno accesso.

Sono stato contattato da Ases per una missione in Senegal con l’obiettivo di valutare i bisogni idrici di alcuni gruppi di contadini. In particolare ci siamo concentrati su sei villaggi che fanno parte del comune di Keur Moussa, nel dipartimento di Thies, 50 km a est rispetto alla capitale Dakar. Questo lavoro è finalizzato alla scrittura di un progetto che ha come obiettivo generale quello di aumentare la sicurezza alimentare della popolazione e il reddito dei produttori locali.

Il mio lavoro è cominciato in Italia con la ricerca e lo studio della geologia e idrogeologia di quel territorio.

Sono partito il 27 novembre e il 28 ho cominciato il mio lavoro conoscendo alcuni dei partner del progetto. Al mio fianco ho avuto sempre Giovanna Cantice, rappresentante paese per Ases in Senegal, che mi ha introdotto ai partner locali e con la quale ho condiviso idee e sensazioni per tarare al meglio la missione rendendola il più possibile efficace.

La parte più bella è importante è stata sicuramente la visita ai villaggi che si vogliono coinvolgere nel progetto. Stare a contatto con la gente locale permette di cogliere prima di tutto la loro umanità, la loro dignità e il loro grande spirito di accoglienza (e su questo come europei abbiamo tanto da imparare!). Attraverso questi incontri e attraverso l’analisi dei territori visitati, abbiamo definito alcuni bisogni ai quali l’intervento di Ases vorrebbe rispondere. Uno dei bisogni principali è sicuramente l’acqua. Le stagioni delle piogge sono sempre più brevi, per cui i contadini hanno bisogno di poter produrre anche durante la stagione secca e chiaramente lo possono fare solo con l’ausilio dell’acqua.

Le risorse idriche di superficie sono molto limitate, ci sono corsi d’acqua e laghetti stagionali, c’è il Lago Tanma che sfiora la parte nord del comune di Keur Moussa, ma anche il suo bacino superficiale si è notevolmente ridimensionato nel corso degli ultimi anni.

D’altra parte, il sottosuolo può fornire acqua buona per l’agricoltura, ma i pozzi non sono così facilmente realizzabili soprattutto perché richiedono un grosso dispendio in termini economici a cui le comunità locali non riescono a far fronte. È qui che Ases vuole intervenire, rendendo disponibile per le comunità la risorsa idrica a uso irriguo e aiutandoli nella gestione della stessa.

In questo contesto, in riferimento ai pozzi, parliamo di perforazioni a livello di falda superficiale che fornirà probabilmente portate nell’ordine dei 30-40 metri cubi per ora. Non stiamo parlando di grandi portate, ma comunque sia sufficienti all’uso irriguo domestico e particolarmente efficienti se sfruttate con tecniche d’irrigazione moderne,  come il sistema goccia a goccia. Proprio quest’ultimo argomento è uno degli interessi principali del progetto.

Negli ultimi giorni la mia missione è continuata con l’incontro con Green Senegal,  una ONG senegalese a supporto degli agricoltori; ho incontrato anche un ingegnere locale che collaborerà allo sviluppo del progetto. La presenza di questi esperti locali è essenziale perché permette di conoscere la realtà dal suo interno e svela i vari bisogni che altrimenti verrebbero, per usare un termine tecnico, filtrati dal nostro approccio culturalmente diverso.

Nella mia breve esperienza ho colto come Ases e i suoi partner siano concentrati sul proporre un progetto fatto soprattutto dai senegalesi e per i senegalesi e questo spero sia il migliore auspicio perché tale progetto sia prima finanziato e poi sviluppato.

 

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