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Quando il rispetto va oltre i pregiudizi garantisce benessere e sviluppo

 

 

Senza immigrati impegnati, a vario titolo, nella nostra agricoltura uno dei nostro settori di eccellenza, invidiato e copiato, sarebbe sicuramente più povero.

Non lo diciamo noi lo raccontano le testimonianze dei diretti interessati.

 

A Venturina -Livorno- abbiamo incontrato un famiglia che da sempre vive di agricoltura. Una dinastia che ha visto e vissuto i cambiamenti di questi anni e che oggi si interroga sul futuro di questo settore, un settore penalizzato da una crisi senza precedenti, da un mercato sleale, da un’onerosa burocrazia e, non ultimo, dalla mancanza di persone che vogliono lavorare la terra. Nell’Azienda Agricola Giannellini abbiamo incontra Moussa, un agricoltore senegalese arrivato in Italia diversi anni or sono con l’obiettivo di imparare il mestiere per poi tornare a casa.Oggi Moussa è ancora nella stessa azienda con gli stessi titolari, vive e lavora come tutti i membri delle famiglia Giannellini e oggi Moussa ha deciso di raccontare la sua storia, un racconto di quelli che non fanno notizia perché fatto di sacrifici, disciplina e tanto sudore. Una storia la sua che si fonda su un profondo,  e indiscusso, rispetto tra datore di lavoro e operaio agricolo, dove le differenze anziché allontanare sono state elementi di reciproca crescita e conoscenza che hanno portato a un rapporto basato, ancor prima che sul legame lavorativo, sul rispetto di culture e tradizioni diverse. Passati differenti che sono stati lo spunto per creare un futuro, non omologato, di sviluppo e prospettive positive.  Ad aprire questa finestra sul mondo la nostra presidente Cinzia Pagni

 

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