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Mozambico: quando l’agricoltura diventa sostegno per i bambini malnutriti e a rischio di sieropositività

Ex colonia del Portogallo, da cui ha ottenuto l’indipendenza nel 1975, il Mozambico è oggi uno degli Stati  più poveri del mondo. Segnato da tensioni politiche interne, dalle contraddizioni lasciate dai colonizzatori, dai conflitti e dalle gravi catastrofi naturali, il Paese vive momenti di estrema difficoltà e penuria .

Sono circa 26.000.000 gli abitanti del Mozambico: di questi, il 60% vive nelle campagne e lavora la terra e, secondo recenti stime, questa percentuale vive con meno di un dollaro al giorno. Il tasso di crescita medio annuale è di 2,5%, e rientra nei 37  paesi che  necessitano di assistenza alimentare esterna. L’aspettativa di vita in Mozambico è di 52 anni per gli uomini e di 54 per le donne. L’indice di sviluppo umano (ISU)  pone il Mozambico al 178° posto. In questo paese africano non tutta la popolazione ha accesso alle cure sanitarie e la percentuale di mortalità materna è molto alta; i parti assistiti da personale qualificato sono il 46%  con differenze notevoli tra realtà urbane (81%) e rurali (34%). La mortalità infantile sotto i 5 anni è di 103 decessi su 1.000 nati vivi, stessa tragica realtà sulla mortalità neonatale (entro 28 giorni dal parto): i dati più recenti (Medici con l’Africa Cuamm) la attestano a 37/1.000 nati vivi. Il 43% dei bambini sotto i 5 anni soffre di malnutrizione moderata e il 20% di malnutrizione grave. La mancanza di prevenzione e informazione sulle malattie trasmissibili mette il Paese tra quelli dove HIV, polmonite, tubercolosi, malattie diarroiche, malaria sono una vera epidemia. Un quadro allarmante che si colloca in un contesto economico in rapida crescita con molti investitori stranieri pronti ad impadronirsi di fette del territorio per lo sfruttamento delle riserve di petrolio e gas.

Nel 2016 è iniziata la nostra collaborazione al Progetto a Sostegno dei Bambini Malnutriti ed ai Bambini a Rischio di Sieropositività residenti a Xinavane (Maputo). Scopo del nostro impegno come partner di questo Progetto, che si concluderà nei prossimi mesi, è stato di garantire un aiuto concreto e duraturo alle famiglie con bambini malnutriti, a rischio di malnutrizione e  figli di madri sieropositive. A questa fetta di popolazione, che oggi è la più povera tra i poveri, abbiamo cercato di offrire strumenti, nozioni e consigli nutrizionali e di vita sana ed equilibrata. Con questo obiettivo sono state ristrutturate  delle abitazioni nelle quali sono stati accolti gli operatori sanitari assegnati all’ospedale rurale di Xinavane, vero punto di riferimento per tutto il territorio locale. Questo ha incrementato il numero del personale sanitario in servizio e migliorato  la qualità dell’assistenza offerta. Sono state impartite informazioni sulle tecniche per garantire una buona agricoltura: dall’orticoltura all’allevamento di animali di piccola specie. Si è voluto così integrare la dieta dei degenti, ma anche dello stesso personale sanitario in servizio presso l’Ospedale,  con prodotti mirati e genuini e, contestualmente,  formare un gruppo di madri di bambini malnutriti, affinchè possano, nel tempo, realizzare esse stesse  presso le proprie abitazioni degli orticelli o allevamenti di piccoli animali per assicurare una dieta equilibrata alla famiglia e in particolar modo ai bimbi

Le attività previste dal Progetto hanno allargato il numero dei beneficiari sia in termini di bambini seguiti che di nuclei familiari e questo anche grazie al fatto che hanno promosso un effettivo coinvolgimento della comunità incoraggiando una sana ed equilibrata alimentazione e le buone pratiche agricole da applicarsi nella coltura degli orti e degli allevamenti e  promuovendo l’educazione a stili di vita che rispettino le norme igienico-sanitarie per un maggior benessere.

Attraverso questo Progetto si è cercato di trasferire  nozioni che permettano lo sfruttamento di foraggi (piante, erbe, sottoprodotti dell’agricoltura) per alimentare gli animali domestici durante la stagione in cui non ci sono pascoli e a garantire un riciclaggio dei rifiuti da destinare all’alimentazione animale o per la fertilizzazione del terreno tramite la loro trasformazione in compost.

Ogni intervento di cooperazione e collaborazione è stato portato a termine trasferendo un know-how di sostenibilità ambientale., proprio questo infatti sarà il punto di forza e al contempo la sfida per il futuro cammino di questo popolo, oggi,  ai limiti della sopravvivenza e in balia alle grandi multinazionali e ai capitali stranieri.

 

 

 

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