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La lucha por dejar las calles

La lucha por dejar las calles

 

La lucha por dejar las calles  – La lotta per lasciare la vita di strada -. E’ questo il titolo dell’articolo apparso su uno dei più importanti quotidiani del Paraguay, un inserto nello speciale domenicale chiamato “Il grande giornale della domenica”.  Un articolo preciso, dettagliato e interessante dove attraverso una minuziosa analisi si racconta la più terribile piaga con la quale questo Paese deve fare i conti: le violenze sui minori e i ragazzi di strada. E’ in questo contesto che rientra il nostro impegno in Paraguay con il progetto “Costruendo un futuro dignitoso” che trova spazio e positiva attenzione in questa analisi giornalistica.

Uno scritto crudo ma reale che analizza le criticità e difficoltà soprattutto in tema di cambiamento culturale verso ciò che per molti è considerato quasi normale: l’abbandono dei più giovani, gli stupri, la violenza sui minori e l’alto tasso di giovani che fanno uso di sostanze dopanti. Fantasmi che vanno a popolare le strade e i sobborghi di questo Paese che vive un interessante momento di sviluppo economico  e che tuttavia non sembra aver la forza o gli strumenti per garantire dignità e opportunità alle fasce più vulnerabili.

L’articolo “La lucha por dejar las calles” illustra  il programma attualmente gestito dal Ministero dell’Infanzia e Adolescenza del Paraguay a favore dei ragazzi di strada denominato “Painac”. Un tentativo importante per stroncare questo fenomeno che sostanzialmente è  suddiviso tre fasi.

La prima parte del progetto è strutturata e studiata come metodologia di recupero e approccio con i minori che vivono nelle strade della capitale;  la seconda affronta il delicato e complesso percorso di disintossicazione da sostanze psicotiche mentre l’ultima fase di questo percorso è dedicata all’impegno profuso per il reinserimento sociale di questi giovani. In questa ultima fase, il giornalista ricorda l’importante impegno di ASeS con il progetto “Costruendo un futuro dignitoso” che vede coinvolto anche il Centro Pedagogico Ñemity.

 

Il Centro Pedagogico dove è in corso il nostro impegno  di agricoltura sociale , attualmente vivono 31 minori;  6 sono ragazze quasi tutte vittime di violenza familiare e abusi sessuali. Tutti hanno un’infanzia negata alle spalle, ogni ospite ha una storia di abbandono e violenza  alle spalle, non godono di diritti e non hanno un futuro tantomeno la speranza che le cose possano cambiare.  . È in questo tristissimo contesto sociale che il nostro progetto, il quale come riferito nell’articolo trova consenso e plauso da parte delle autorità locali, si  sviluppa con le altre attività  e cresce fianco a fianco  intrecciandosi e modellandosi con le altre attività gestite dal Centro e  dal Ministero.

 

Particolarmente preoccupanti i dati riportati nell’articolo che raccontano il numero di abusi, a danno di minori,  che ogni anno si registrano in Paraguay. Il giornalista infatti riferisce, con fonti documentate, che dal 2016 al aprile 2019  sono arrivate in giudizio  8.180 denunce  di abuso sessuale su bambine minorenni. Nell’anno in corso, stando alle cifre ufficiali del Ministero dell’Infanzia e dell’Adolescenza,  255 sono stati i casi di abuso sessuale denunciati:  235 (92%) erano bambine e ragazze adolescenti . Ad aggravare questa piaga il fatto che 38 di queste violenze hanno avuto come conseguenza la gravidanza. Si può riassumere che nei primi mesi del 2019 Paraguay ha avuto 38 nuove bambine madri minorenni.  

 

È proprio in questo triste quadro che noi andiamo a portare aiuto e progettualità, una presenza, come ricorda anche lo stesso articolo e di conseguenza anche lo stesso Ministero, fondamentale. Un supporto per cercare di dare una speranza a chi è stato vittima di una società che non si cura dei più deboli e vulnerabili ma anche un tentativo di aiutare questi giovani ad avere la consapevolezza che un cambiamento è possibile, che le violenze non devono essere accettate o tramandate, al contrario la catena della violenza può e deve essere spezzata. ASeS intende proprio fare questo creare le condizioni affinchè le giovani vittime di oggi possano diventare cittadini consapevoli domani.

 

Di seguito inviamo link con articolo  

 

https://www.lanacion.com.py/gran-diario-domingo/2019/07/14/la-lucha-por-dejar-las-calles/

 

 

 

 

 

 

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